20.11.07

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Sarà portato in scena a fine novembre, esattamente il 29 e il 30 all'Auditorium Flaiano ore 21, il capolavoro: "un altro giro di giostra" di Tiziano Terzani.
forse non tutti lo conoscono, ma è stato un grande giornalista che con sapienti parole ha scritto della sua malattia e "Allo stesso modo dei giornalisti anche i miei medici tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell'inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro i fatti. Col passare degli anni avevo incominciato a capire che i fatti non sono mai tutta la verità e che al di là dei fatti c'è ancora qualcosa che sentivo di non afferrare” (t.terzani-Un altro giro di giostra).

da un comunicato stampa:
Un'opera straordinaria che emoziona e fa riflettere, che cattura e sorprende, che confonde e rassicura. E' un viaggio nei meandri oscuri e profondi dell'anima in compagnia di una drammatica verità, la malattia. Un'opera dalla scrittura prepotentemente evocativa che nel progetto portato a termine da Francesco Di Sario diventa uno spettacolo teatrale. Nato timidamente, sorretto solo dalla volontà, dall'entusiasmo e dalla determinazione di voler dare una voce a un libro e soprattutto a un autore che lo aveva profondamente colpito. “Il mio interesse per Tiziano Terzani risale al periodo trascorso a New York – spiega Francesco Di Sario – dove mi trovavo per ragioni di studio, quando tra gli scaffali di una libreria della città ho scoperto il libro “A fortune teller told me” traduzione inglese di “Un indovino mi disse” il libro in cui Terzani per la prima volta combina con grande efficacia i temi del reportage giornalistico con vicende molto più personali e private. In “Un altro giro di giostra prevale la dimensione esistenziale dell'uomo che si trova a dover fare i conti con una verità terribile, quella con il cancro ed è quindi un percorso difficile e intenso che non lascia indifferenti anzi coinvolge il lettore, lo induce a riflettere, a ripensare a scelte e vissuti con una forza che quasi sorprende. Mi ha colpito – continua l'autore del testo teatrale – la necessità che emerge dal libro di Terzani di guardare e raccontare le cose della vita con una prospettiva più ampia, da un altro punto di vista, possibilmente diverso e che ti porta a tener conto della prospettiva opposta alla tua; la capacità di cambiare idea o posizioni nella vita, come punto di forza e non di debolezza”. Ed è proprio questo uno degli aspetti privilegiati dal testo teatrale che punta a richiamare anche l'interesse dei media non solo per vedere e riferire dello spettacolo, ma perchè questo testo rappresenta una importante occasione per riflettere e riconsiderare con onestà e attenzione quanto sia delicato il lavoro del giornalista. Il progetto di Francesco Di Sario, professione dentista, ha avuto subito l'assenso convinto della moglie di Terzani Angela Staude che ha visionato la scrittura teatrale. Un iter, questo, obbligato prima di dare il via alla “macchina organizzativa”. Tutto procede bene, anche se le difficoltà non sono state poche, ma gli ostacoli non hanno affatto scoraggiato Francesco, né la squadra di esperti (attori, registi, comunicatori..) che ha deciso di contribuire con le proprie competenze e specificità a concretizzare un'idea che all'inizio appariva nebulosa, dai contorni tutti da definire. Il testo teatrale riduce in 30 pagine di copione un libro di 580. “La complessità dei contenuti raccontati con il linguaggio tipico di Terzani viene inevitabilmente compressa – puntualizza Simone D’Alessandro produttore esecutivo e co-sceneggiatore – ma riemerge nella messa in scena sotto forma di molteplicità dei linguaggi creativi; la parola si carica dei gesti degli attori diretti da Milo Vallone con un registro ironico ed umoristico, si espande nelle immagini della regia video di Dino Vitullo, si colora con le luci e le ombre di Vittorio Pavesi, direttore della fotografia mentre il suono della musica del Maestro Sergio Rendine detta i tempi del viaggio interiore”.

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