25.3.09

sCeLtA

riflettevo sulla scelta di quello che si decide di fare da grandi, da piccoli, e se tale decisione, sempre ammesso che uno ci riesca, rimane la stessa con il trascorrere degli anni e con le parti evolutive della vita e di se stessi.
mi chiedo, si rimane attaccati al lavoro scelto perché ormai è troppo tardi per rimettere in discussione tutto? o semplicemente ci si fa guidare dall'abitudine, dal fatto che oramai quel che è fatto è fatto?
devo confessare una cosa, alquanto sconcertate di me, quando decisi che avrei fatto il "grafico", da grande, non avevo la minima idea di cosa significasse, sì proprio così, diciamo pure che forse decisi a caso di quello che poi è il "mio" attuale lavoro.
forse mi attraeva il nome di questo misterioso lavoro, sapevo che aveva un legame con la creatività e che aveva a che fare con il computer e questo mi bastava per darmi forza di procedere verso questo obiettivo.
un'altra cosa che sapevo e che io nella mia vita volevo "assolutamente" fare il "lavoro che mi piaceva" e avrei combattuto per raggiungere ciò; non volevo ritrovarmi, come molte persone che conoscevo, a fare qualcosa che in realtà avrei detestato.
volevo fare qualcosa che valorizzasse il "mio talento".
ora che sono quasi dieci anni che faccio questo mestiere, tutto posso dire, tranne che sentirmi un grafico.
e come se sentissi una specie di vuoto dentro, come se mancasse un tassello per completare la visione del tutto, e da quando sento questa mancanza, sono alla ricerca di questo tassello, ma ahimè, sono ancora qui a cercalo, sto ancora cercando quel qualcosa che renda visibile o esalti il mio "talento". insomma io a 32 anni non sono certa che il mio "talento" sia ben espresso nel lavoro che ho scelto, perché se continuo ad avere questa senso di insoddisfazione perenne: o sono una persona insoddisfatta per natura e quindi non riuscirà mai ad apprezzare i miei lavori creativi o mi sto esprimendo nella maniera sbagliata.
quindi la domanda è:
come sapere che quello che si è scelto di fare è il lavoro giusto?
e soprattutto dove trovare una risposta?

in questi giorni sto leggendo un libricino, molto interessante, e il titolo di un paragrafo dice "Strizza gli occhi per aprirli meglio" :
...tutti i migliori designer strizzano gli occhi quando guardano qualcosa.
Strizzano gli occhi per vedere oltre i dettagli, per trovare l'equilibrio tra il tutto e i particolari. Strizza gli occhi anche tu guardando il mondo. Vedrai di più vedendo di meno.
(Le leggi della semplicità - John Maeda)

dovrei incominciare a strizzare di più gli occhi durante la giornata, forse con ogni probabilità, potrei riuscire a vedere più di quello che vedo normalmente.
cerco qualcosa che faccia cambiare rotta al vento che mi sfiora ogni giorno, continuo a girarmi e rigirami in lungo e in largo cercando di scovare quel piccolo dettaglio che faccia cambiare le cose.