27.8.09

QuAnDoL'aMoReTiToCca

MaChIèQuElLoLì

QuAnDoViEnLaSeRa

iStAnTi

Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita

nella prossima cercherei di fare più errori

non cercherei di essere tanto perfetto,

mi negherei di più,

sarei meno serio di quanto sono stato,

difatti prenderei pochissime cose sul serio.

Sarei meno igienico,

correrei più rischi,

farei più viaggi,

guarderei più tramonti,

salirei più montagne,

nuoterei più fiumi,

andrei in posti dove mai sono andato,

mangerei più gelati e meno fave,

avrei più problemi reali e meno immaginari.

Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente

e precisamente ogni minuto della sua vita;

certo che ho avuto momenti di gioia

ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.

Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,

solo di momenti, non ti perdere l'oggi.

Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,

una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;

se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera

e continuerei così fino alla fine dell'autunno.

Farei più giri nella carrozzella,

guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,

se avessi un'altra volta la vita davanti.

Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.

(Jorge Luis Borges)

26.8.09

TaRaNtElLa AlL'iNaZiOnE

Simil ballerina stai
Ma sei in tinello nuda ormai
Una mano danza e l’altra
Conta i cocci mentre canta
Specchio specchio lui cos’è
Tredici dischi un nonmarito e il mio re
Tredici colpi viene e so
Che un colpo prima svanirò
Ma fra di noi c’è un segreto che non so
E’ la complicità nel volo
O è la linea del tuo culo
Dove io ti conoscevo
E tu conoscevi me
Dove dici che non c’eri
Dove tu non eri in te
Tarantella all’inazione
Rimaniamo fermi qua
Osservando il nostro amore
Così nuovo morirà
Ma fra di noi c’è un segreto che non so
Era complicità del volo
La mia lingua sul tuo culo
Immagina l’istante
Se avessimo un reverse
Così più invecchi più sei giovane
Puoi risbagliare tutto e ridere
Di quel che c’è
Che è un segreto perciò chi sa
Se era complicità nel volo
Poichè avevi un gran bel culo
Tarantella all’inazione
Rimaniam seduti qua
Inventando fiabe vili
Per sentirci ancora vivi

21.4.09

poSt

questo sarà un post un pò confusionario perchè ultimamente mi mancano le parole per riuscire a descrivere gli eventi che mi hanno investita in questo ultimo periodo..
non riesco a descrivere i sentimenti, la delusione e il fatto che "quel" giorno arriva e aprendo la tua mano scopri che non è piena di quello che credevi ma piena di un mucchietto di mosche rinsecchite.
ma tutto ricomincia, il giorno, il sole, il vento, la primavera che cerca di riprendersi il suo posto ancora occupato dalla pioggia..
ed io, che aspetto il mio raggio di sole.

8.4.09

laMiAtErRa .. CoNtInUaAtReMaRe

vorrei scrivere qualcosa su quello che la mia terra sta subendo da lunedì mattina..
vorrei poter avere le parole giuste per esprimere: dolore, smarrimento, perdita, paura, disorientamento..
vorrei saper esprimere la tristezza, le lacrime, il dolore..
vorrei poter scrivere quello che ho potuto leggere negli occhi delle persone..
vorrei regalare alla mia più cara amica un momento più felice..
vorrei poter donare un sorriso e abbracci a tutti colore che hanno perso la loro vita..
vorrei ma non so come..

1.4.09

wOrDs

"Mica posso piangere e ridere in mezzo alla strada, la gente vuol parlare. E se nessuno ti parla, allora ti tocca pensare" (S. Benni)


"La lingua è magari un membro indisciplinato/ ma il silenzio avvelena l'anima." (Edgar Lee Masters)


"È il tempo che si è perduto per una persona a determinare la sua importanza."
(Antoine-Marie-Roger de Saint-Exupery)



"Il sonno viene come l'avanzare della marea. Opporsi è impossibile" (Banana Yoshimoto)


"Disperazione o follia?"… "Non è disperazione perchè la disperazione è solo per quelli che vedono la fine senza dubbio possibile." (J.R.R. Tolkien)


"È l’arrapamento dei popoli che muta le geografie" (Christian Frascella)


"...l'amore è cieco, Dio è amore, Ray Charles è cieco, quindi Ray Charles...è Dio!"
(Vinicio Capossela)



"Così vanno le cose così devono andare… " (CSI)

25.3.09

sCeLtA

riflettevo sulla scelta di quello che si decide di fare da grandi, da piccoli, e se tale decisione, sempre ammesso che uno ci riesca, rimane la stessa con il trascorrere degli anni e con le parti evolutive della vita e di se stessi.
mi chiedo, si rimane attaccati al lavoro scelto perché ormai è troppo tardi per rimettere in discussione tutto? o semplicemente ci si fa guidare dall'abitudine, dal fatto che oramai quel che è fatto è fatto?
devo confessare una cosa, alquanto sconcertate di me, quando decisi che avrei fatto il "grafico", da grande, non avevo la minima idea di cosa significasse, sì proprio così, diciamo pure che forse decisi a caso di quello che poi è il "mio" attuale lavoro.
forse mi attraeva il nome di questo misterioso lavoro, sapevo che aveva un legame con la creatività e che aveva a che fare con il computer e questo mi bastava per darmi forza di procedere verso questo obiettivo.
un'altra cosa che sapevo e che io nella mia vita volevo "assolutamente" fare il "lavoro che mi piaceva" e avrei combattuto per raggiungere ciò; non volevo ritrovarmi, come molte persone che conoscevo, a fare qualcosa che in realtà avrei detestato.
volevo fare qualcosa che valorizzasse il "mio talento".
ora che sono quasi dieci anni che faccio questo mestiere, tutto posso dire, tranne che sentirmi un grafico.
e come se sentissi una specie di vuoto dentro, come se mancasse un tassello per completare la visione del tutto, e da quando sento questa mancanza, sono alla ricerca di questo tassello, ma ahimè, sono ancora qui a cercalo, sto ancora cercando quel qualcosa che renda visibile o esalti il mio "talento". insomma io a 32 anni non sono certa che il mio "talento" sia ben espresso nel lavoro che ho scelto, perché se continuo ad avere questa senso di insoddisfazione perenne: o sono una persona insoddisfatta per natura e quindi non riuscirà mai ad apprezzare i miei lavori creativi o mi sto esprimendo nella maniera sbagliata.
quindi la domanda è:
come sapere che quello che si è scelto di fare è il lavoro giusto?
e soprattutto dove trovare una risposta?

in questi giorni sto leggendo un libricino, molto interessante, e il titolo di un paragrafo dice "Strizza gli occhi per aprirli meglio" :
...tutti i migliori designer strizzano gli occhi quando guardano qualcosa.
Strizzano gli occhi per vedere oltre i dettagli, per trovare l'equilibrio tra il tutto e i particolari. Strizza gli occhi anche tu guardando il mondo. Vedrai di più vedendo di meno.
(Le leggi della semplicità - John Maeda)

dovrei incominciare a strizzare di più gli occhi durante la giornata, forse con ogni probabilità, potrei riuscire a vedere più di quello che vedo normalmente.
cerco qualcosa che faccia cambiare rotta al vento che mi sfiora ogni giorno, continuo a girarmi e rigirami in lungo e in largo cercando di scovare quel piccolo dettaglio che faccia cambiare le cose.

7.1.09

bye bye Magnotta

per chi non ancora lo conosceva..
http://www.magnotta.it/